Intervista di Artists on Demand

L'intervista a Justin potrete trovarla qui, in questo caso in streaming. Però avete anche la possibilità di scaricarla e risentirla quante volte volete! Basta cliccare sul profilo di Arstists on Demand (click), scorrete a quella del nostro, basta cliccare su "download".
Se non masticate tanto l'inglese ecco più o meno di cosa ha parlato Justin:
Esordisce con un I am amaaaaazing, cioè che sta una favola. Ci dice che per pranzo ha mangiato troppo e si è trovato in una sorta di stato comatoso post-pranzo.
La vita al momento va alla grande, non potrebbe andare meglio.
La prima domanda è se può spiegarci velocemente come ha iniziato la carriera nello spettacolo: è cresciuto in una famiglia di artisti, padre attore e madre musicista. Al liceo ballava un sacco, faceva anche parte di un gruppo di breakdancer. Poi al college si è iscritto ad economia, ma ha deciso anche di seguire un corso di recitazione. Quando tutti i suoi compagni cercavano lavoro e pensavano a fare carriera, lui decide che la sua strada sarà un'altra. Inizia con le pubblicità.
Non c'è stata una persona in particolare ad averlo ispirato, essendo cresciuto in una famiglia di creativi, è stato quasi inevitabile per lui.
Su Eclipse (e differenze con gli altri due): Slade è molto meticoloso e preciso, la Hardwicke invece era molto "spirito libero". Ovviamente ogni regista ha avuto il suo stile. Il suo personaggio non ha subito grosse modifiche da un film all'altro.
Per quanto riguarda il film in sé non può che parlare per interposta persona in quanto non l'ha ancora visto. Gli hanno detto che le scene d'azione fantastiche, che sono molto interessanti le scene flashback con protagonisti Jackson-Jasper e Nikki-Rosalie. Insomma non sarà un film prettamente per ragazze.
Com'è vedersi sullo schermo? Per Justin è stato molto strano all'inizio, gli amici lo prendevano in giro. Con il tempo ha acquistato sicurezza, è dura guardarsi su uno schermo.
Sarà, ovviamente, presente alla premiere del film (il 24 giugno). Sa delle ragazze che stanno campeggiando per la fila per il Red Carpet.
Il rapporto coi fans per lui è tranquillo, diversamente dagli altri, anzi certe volte quando dice che fa l'attore neanche gli credono. E per lui va bene così.
Poi accenna alla super-convention che c'è stata a Los Angeles qualche settimana fa, e dice di essere molto amico con Mike (Welch). Poi inizia un discorso sui nonni: è rimasto stupito di come suo nonno, salutista sia morto prima di sua nonna che era una forte fumatrice.
Ancora non sa molto su Breaking Dawn, anche perché la presenza di Eric sicuramente si ridurrà al matrimonio tra Bella ed Edward.
Come progetti futuri accenna ad un lavoro per la CBS e di un film che dovrebbe iniziare ad agosto ad Albuquerque, in New Mexico.
Se dovesse scegliere tra fare un piccolo film o un blockbuster, pensa sicuramente al primo. Dice che anche i grossi film siano necessari soprattutto per l'intrattenimento, ma un attore ha bisogno anche di altro. Un film piccolo crea un atmosfera familiare con la troupe, il che ti mette a tuo agio nel lavoro.
Cinema o TV? Justin senza pensarci dice film, anche se lavorare in tv non gli dispiace, sempre per quel discorso della troupe come famiglia: quando lavori per anni con la stessa crew, inevitabilmente i colleghi e lo staff diventano come fratelli e sorelle.
Conferma di avere un profilo Twitter (Justin Chon) e addirittura due profili FaceBook, perché il primo ha raggiunto i 5000 amici, e pensare che prima di Twilight aveva solo un centinaio di amici. L'intervistatrice gli suggerisce di creare una fan page, così che può avere tutti i fans che vuole, ma a quanto pare Justin è un po' pigro a riguardo.
Alcuni minuti di panico per me, iniziano a parlare di gelatine alla mela verde, di galline e torte. E faccio fatica a seguire il discorso -_-
Anche Justin come altri del cast di TW ha preso parte nella serie TV The O.C., solo che stranamente, non ne ha mai parlato con gli altri.
Tra i tre film della saga Justin preferisce Twilight, perché l'atmosfera era molto più easy e si è divertito a lavorare con Catherine Hardwicke. Sicuramente la pressione delle aspettative era pressoché nulla.
Ci racconta come ha passato la giornata ieri: si è alzato alle 7, è andato alla libreria della UCLA, negozio di scarpe, poi ad Universal City e a pranzo, ha parlato con dei produttori, ha fatto un po' di surf, è andato a cambiarsi, sta facendo l'intervista con Artists on Demand, e poi andrà al ristorante giapponese con gli amici.
Ha un negozio di abbigliamento, Attic2zoo. Gli piacerebbe andare a fare surf in posti come l'Indonesia e ama i soprannomi tipo ChonChon.

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